Entrata a far parte del Comune di Serra Riccò nel 1877, è la frazione posta più in alto nell’intero territorio comunale.
Orero sorge in una particolare posizione: presso il più basso valico della catena appenninica settentrionale (469 sul livello del mare), è il crocevia di molteplici direttrici stradali. La sua posizione giustifica la presenza di frequentazioni umane antichissime.
A ciò si lega lo straordinario ritrovamento avvenuto durante i lavori di sbancamento per la realizzazione della ferrovia Genova-Casella nel 1923: durante uno sbancamento in località Niusci, vennero rinvenute una enorme quantità di monete d'argento, che per molto tempo si ritennero di origine gallica.
In realtà il “tesoro di Niusci” comprendeva oltre 400 monete (oboli e dracme) di zecche liguri databili tra il IV e il I secolo a. C. , le quali imitavano monete di Marsiglia. Ad oggi esso costituisce il ritrovamento numismatico più importante e numeroso in Italia perché testimonia una fiorente e antica attività di conio nella Liguria pre-romana.E’ stata avanzata l’ipotesi che le monete venissero lasciate presso il valico appenninico quasi come pagamento o offerta, quasi costituissero un “santuario della montagna”.
Oggi una parte delle monete è conservata al Museo di Aosta.
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Lorenzo è citata la prima volta nel 1143 nel Registro Arcivescovile ; l'attuale edificio, però, fu costruito in un periodo incerto, compreso tra il 1417 e il 1598. Particolare la facciata splendidamente affrescata nel corso del XVII secolo, con finte architetture e figure umane. La festa tradizionale si svolge il 10 agosto.
Sovrasta la chiesa il Palazzo Spinola, recentemente ristrutturato.
Al centro del paese, in corrispondenza di un antico crocevia, sorge anche una cappella dedicata a San Rocco, mentre un’altra importante cappella è quella dedicata alla Madonna della Guardia.
Con una piacevole passeggiata si possono raggiungere i Fontanini, dai quali si godono due splendidi panorami: da un lato, della vallata del Secca e, sul lato opposto, la valle di Casella, dove la vista spazia fino al Monte Maggio. Da qui i numerosi sentieri comunali si congiungono alla più nota e importante Via del Sale.